La Giuria della XXIX Edizione del Premio Letterario Internazionale Il Club dei Poeti 2025, presieduta da Massimo Barile, dopo attenta valutazione delle opere pervenute in concorso, rende nota la seguente classifica:
Opera 1^ Classificata «Del nostro tempo» di Maria Cristina Cavallini, Padova (PD). Vince: Targa Il Club dei Poeti – Pubblicazione di un Libro di 32 pagine edito dalla casa editrice Montedit con assegnazione gratuita di 100 copie – Attestato di merito – Pubblicazione della Poesia sull’Antologia del Premio e su Internet club.it.
Questa la motivazione della Giuria: «Nella lirica di Maria Cristina Cavallini il senso del tempo domina la scena poetica e si avverte chiaramente la consapevolezza dell’inesorabile finitudine di ogni sentimento che è destinato a dissolversi.
I frammenti esistenziali e il complesso universo emozionale si nutrono della memoria: gli “sguardi di lacrime e sorrisi”, “l’eco di una voce”, la “carezza fuggente” e gli “infiniti sogni” che hanno inebriato il cuore.
Il sigillo lirico diventa decretazione d’una condizione dell’animo che ricerca, disperatamente e intensamente, l’oasi mentale, al riparo dal “nulla” e dalla vertigine immane». Massimo Barile
Opera 2^ Classificata «Cosa rimane tra gli squarci» di Lucia Lo Bianco, Palermo (PA). Vince: Pubblicazione di un Libro di 32 pagine edito dalla casa editrice Montedit con assegnazione gratuita di 50 copie – Attestato di merito – Pubblicazione della Poesia sull’Antologia e su Internet club.it.
Questa la motivazione della Giuria: «La visione poetica di Lucia Lo Bianco penetra e scandaglia i “giorni sempre uguali”, i pensieri che emergono dal profondo dell’animo, ciò che “rimane tra gli squarci” dell’umano vivere, tra le fenditure dell’esistere, nel lento superamento degli “abissi” dell’animo.
Da tali evidenze liriche sono proprio i “giorni senza tempo” che lasciano tracce profonde sulla pelle, tra sofferte attese e speranze deluse: ciò che rimane è la consapevolezza d’una condizione esistenziale che vive l’attesa del domani». Massimo Barile
Opera 3^ Classificata «Vestimi» di Monica Sambo, Pavia, (PV). Vince: Pubblicazione di un Quaderno di 32 pagine edito dalla casa editrice Montedit con assegnazione gratuita di 50 copie – Attestato di merito – Pubblicazione della Poesia sull’Antologia e su Internet club.it.
Questa la motivazione della Giuria: «La sintesi estrema della lirica di Monica Sambo rivela la propensione a fissare nel tempo solo ciò che merita di essere preservato, come ad attuare un processo di eliminazione d’ogni elemento ritenuto superfluo.
La “nudità” diventa substantia dell’umano vivere, essenza intima alla quale aggrapparsi: il respiro della vita si trasforma in soffio vitale che illumina il cuore e la memoria d’una condizione dell’animo rivitalizza la vibrante emozione amorosa che catapulta nella vertigine delle molteplici metamorfosi dell’esistere». Massimo Barile
Opera 4^ Classificata «Notturno» di Chris Mao, Ormea (CN).
Questa la motivazione della Giuria: «La visione lirica di Chris Mao penetra nell’”intima bellezza delle cose”, in un continuo scandaglio esistenziale tra “parole dissennate” e pensieri sedimentati nel travaglio quotidiano, in un sommesso ritorno alle evidenze memoriali, oltrepassando le metamorfosi dell’umano percorso in uno slancio vitale che conduce alla “luminosa rinascita”.
La sua Parola penetra nella mente e affonda nella carne alimentando e rivitalizzando le più labili percezioni dell’animo». Massimo Barile
Opera 5^ Classificata «Intelligenza artificiale» di Sergio Baldeschi, Montecerboli (PI).
Questa la motivazione della Giuria: «Nella sua lirica Sergio Baldeschi catapulta nella dimensione dell’intelligenza artificiale dove domina la “vastità di un’illimitata memoria” che rappresenterà “un’eternità artificiale”: il destino dell’essere umano è inevitabile perché vivrà un’esistenza che “diventerà il riflesso/di un sogno mai nato”.
L’Uomo è destinato a naufragare in tale “immensità virtuale”, a perdersi “nel cosmo di un algoritmo”: il senso di vuoto sta già attanagliando l’animo umano.
Sergio Baldeschi offre la consueta profonda visione lirica che assurge a decretazione d’una odierna condizione esistenziale dell’essere umano.
La sua Parola, sempre attenta e raffinata, penetra le contraddizioni dell’umanità e diventa simbolica testimonianza della necessità di un atto salvifico». Massimo Barile
Opera 6^ Classificata «Ciò che rimane» di Marilena Parro Marconi, Sacile (PN).
Questa la motivazione della Giuria: «La poesia di Marilena Parro Marconi nasce dalla infinita dolcezza dell’animo che la poetessa custodisce come sostanza vitale, come linfa magica dell’umano vivere.
La sua Parola “irradia amore” e penetra nelle zone più segrete, negli anfratti più reconditi, come l’aroma del caffè che “si spande/nel tepore di casa”.
Durante il processo lirico le sue “parole sussurrate” vengono offerte come dono e l’abbraccio sincero alla vita diventa anelito universale, costantemente illuminato nel silenzio dell’animo quando la voce intima della poetessa si fa “preghiera” lirica». Massimo Barile
Opera 7^ Classificata «Domani sulla soglia» di Mariateresa Biasion Martinelli, Luserna San Giovanni (TO).
Questa la motivazione della Giuria: «La memoria poetica illumina la visione d’una atmosfera silente che non è “nostalgia” ma coscienza del proprio essere, decretazione della propria condizione esistenziale.
Sulla “soglia del tempo”, il luogo natìo si ammanta d’un alone lirico, tra recupero memoriale ed evocazione, cercando di disvelare le parvenze, desiderando distillare il penetrante silenzio dall’eco della vita.
La Parola di Mariateresa Biasion Martinelli è profondamente sentita e fortemente percepita nell’animo». Massimo Barile
Opera 8^ Classificata «Pensieri di Mare» di Maria Ranalli, Roma (RM.)
Questa la motivazione della Giuria: «La percezione lirica di Maria Ranalli catapulta in una dimensione poetica che diventa intima riflessione sul giacimento emozionale custodito nel cuore.
La lenta immersione memoriale regala percezioni poetiche capaci di illuminare il percorso esistenziale come “scintille” vitali d’una simbolica notte lirica.
La sua Parola preserva intatto il sentimento autentico e la sua poesia scandaglia le misteriose dinamiche dell’esistere». Massimo Barile
Opera 9^ Classificata «Nell’armonico limbo di un sogno» di Anna Gioia Paris, Terracina (LT).
Questa la motivazione della Giuria: «Nel “limbo di un sogno” si espande la visione poetica di Anna Gioia Paris, tra sommesso dolore e schegge di desideri, offrendo una lirica fortemente sentita nell’animo.
La speranza di poter rivivere le emozioni diventa desiderio d’amore infinito, gioia immutata davanti ad un “volto di luce”.
Le lacrime diventano simboliche “gocce” di speranza in una dimensione onirica intensamente percepita e umanamente rigenerata». Massimo Barile
Opera 10^ Classificata «La goccia» di Marco Sotterra, Segrate (MI).
Questa la motivazione della Giuria: «Le ferite della vita rappresentano simboliche “lesioni” procurate ai sogni e il lento sprofondamento nei silenzi d’un luogo solitario dove le speranze si inabissano, ma, poi, v’è il ritorno alla luce, alla poetica “goccia” vitale che rende sopportabile anche la notte più “cupa”.
La forza rinnovata della visione lirica dissolve il dolore antico, supera le umane vicende ed illumina la trama dell’esistere perché raccoglie il fluire del respiro della vita, l’afflato dell’inizio del “grande viaggio”». Massimo Barile
Dal quarto al decimo vincono: Attestato – Buono valido per avere 30 copie in omaggio in caso di pubblicazione di un proprio libro con la casa editrice Montedit – Pubblicazione della poesia sull’Antologia del Premio e su Internet club.it
Opere Segnalate dalla Giuria con Attestato di Merito:
«Musa perduta» di Francesco Aurilio, Palermo (PA).
Questa la motivazione della Giuria: «La visione poetica di Francesco Aurilio è protesa ad una rivelazione che possa donare linfa vitale allo “spirito fragile”.
La “musa perduta” s’incarna in un “ritratto sbiadito”, in un “ricordo dimenticato”: ecco allora che la dolcezza pare svanire nel silenzio di una dimensione evocativa». Massimo Barile
«L’amore non è una risposta» di Anna Medulla, Genova (GE).
Questa la motivazione della Giuria: «Il percorso dell’anima è alquanto travagliato e Anna Medulla lo sa molto bene.
La sua parola fissa le inquietudini dell’animo, il travaglio del sofferto percorso, le “promesse” che lasciano l’amaro in bocca.
L’amore “non è un rifugio” e neanche una “risposta”, ma sostanza invisibile che divampa nel cuore, un misterioso passaggio ad un’altra dimensione che sconquassa l’animo e fa sentire “nudi” davanti alla vita». Massimo Barile
«C‘è qualcosa nell’aria» di Serafino Randazzo, Palermo (PA).
Questa la motivazione della Giuria: «Nella visione poetica di Serafino Randazzo i “pensieri inespressi” si dissolvono nel ricordo della vita che diventa profumo ancestrale.
Le labili percezioni dell’animo dominano sulle umane vicende e si disperdono nel vento: si preserva solo un richiamo alla coscienza». Massimo Barile
«Lo zaino» di Teresa Tabone, Versailles (FR).
Questa la motivazione della Giuria: «Il ricordo illumina le parole della lirica di Teresa Tabone e diventa fragranza esistenziale.
Il simbolico “zaino” rappresenta il prezioso scrigno memoriale dell’universo emozionale custodito nel proprio animo.
La sua Parola “avvolge” e “scalda” il cuore con le semplici immagini della vita: le parole sbiadite di una lettera ed il profumo d’una spiga di lavanda preservata nel tempo». Massimo Barile
La premiazione avverrà a Melegnano nel mese di febbraio-marzo 2026. I premiati verranno avvisati una volta definite le modalità della consegna dei premi.